Territorio

CINQUE TERRE

Monterosso, Vernazza, Corniglia, nidi di falchi e di gabbiani, Manarola e Riomaggiore sono, procedendo da ponente a levante, i nomi di pochi paesi o frazioni di paesi così  asserragliati fra le rupi e il mare. “

Eugenio Montale, 1946

Territorio che si snoda lungo 14 km di costa, compreso tra il promontorio di Montenero e Punta Mesco.

Vi si trovano i cinque piccoli borghi, collegati da una fitta rete sentieristica, il cui tratto più famoso è la Via dell’Amore, uno stradello che si snoda sulla scogliera, raccordando Riomaggiore a Manarola. La bellezza e singolarità naturalistica di questo territorio collinare e al contempo marino,  si accompagna alla peculiarità urbanistica degli abitati, letteralmente addossati ai fianchi scoscesi di alture degradanti rapidamente al mare.

Nel 1997 le 5 Terre  sono state riconosciute dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità; nel 1999 viene invece istituito il Parco Nazionale, giustamente definito Il Parco dell’Uomo. E’ infatti  l’essere umano che ha plasmato nei secoli questo paesaggio, modificandolo radicalmente con la creazione di terrazzamenti a picco sul mare – i ‘cian’ – sorretti da 7000 chilometri di muretti a secco, da sempre coltivati a vigneto e a uliveto. Resti di strutture difensive ricordano la pericolosità della costa, che rappresentò al contempo la ricchezza di questi centri ‘marini’, fondati a partire dall’XI sec. da genti provenienti da zone dell’interno. Di grande interesse anche le chiese, che la Repubblica  di Genova costruì a partire dal XIII sec. e i cinque santuari che dominano la costa dall’alto, a circa 300 m s.l.m.

 

VAL DI MAGRA

terra di confine a metà tra Liguria e Toscana

Vallata aperta e ariosa, segnata dal corso del fiume Magra, che nasce dal monte Borgognone in territorio toscano, riversandosi con ampio estuario nel mar Ligure tra Bocca di Magra e Fiumaretta . Sulle sue morbide colline si ergono  borghi medievali di grande interesse storico e paesaggistico, mentre  in pianura sono ancora visibili i resti dell’antica città romana di Luna, fondata nel 177 A.C. sulla costa, presso l’estuario del fiume, che costituiscono oggi il sito archeologico più importante della Liguria. Sede di diocesi nei primi secoli della cristianità e abbandonata con il progressivo interramento del suo porto, a lei si deve il nome di Lunigiana, il cui territorio è oggi diviso tra le province della Spezia e Massa Carrara. Sette sono i comuni della vallata: collinari alcuni, come Ortonovo, Castelnuovo Magra, Ameglia, Arcola e Vezzano Ligure, di pianura gli altri, come Santo Stefano di Magra e Sarzana.

In ogni paese della zona si possono visitare monumenti che conservano ancora oggi gli antichi arredi e che spesso ospitano famosi musei o interessanti eventi culturali.

I castelli rappresentano un importante filo conduttore di tutta la valle, insieme al fiume Magra, vero elemento di raccordo della varietà di paesaggi. La Val di Magra offre infatti moltissime possibilità per praticare trekking e seguire percorsi naturalistici, soprattutto all’interno del Parco Regionale MonteMarcello-Magra.

 

VAL DI VARA

La valle del biologico

Valle interna racchiusa tra i monti dell’Appennino ligure e i crinali terrazzati che si affacciano sulle Cinque Terre e la Riviera spezzina, deve il suo nome all’omonimo fiume. Ed è proprio la ricchezza d’acqua e un variegato ambiente naturale, punteggiato da estese zone a pascolo, che le hanno permesso di diventare il fiore all’occhiello della provincia nel campo del biologico.

Antichi tracciati medievali si snodano attraverso boschi, colline e fino alle vette di alte montagne (monte Dragnone, m. 1011), toccando borghi di grande interesse storico-artistico. E’ il caso di Varese Ligure con il suo borgo rotondo e il ponte Grexino, segno della presenza bizantina; Brugnato,  che nasce da un’antica abbazia del VII sec. e che vanta oggi uno dei Musei Diocesani della provincia; Zignago, in cui sono stati ritrovati resti di antichi castellari liguri dell’età del bronzo; Maissana con la sua cava preistorica di diaspro rosso.

 

IL GOLFO

“L’azzurra distesa del mare, la baia quasi racchiusa dalla costa, il vicino castello di Lerici che la rinchiude a levante e la più lontana Portovenere a Ponente; le rocce, di forme differenti a

picco sulla spiaggia;…uno scenario come’ è possibile vedere solo nei

paesaggi di Salvator Rosa..”

Mary Wollstonecraft Shelley , 1822

 

Il Golfo della Spezia deve il suo nome all’omonima città che su di esso si affaccia. Protetto da una catena di monti tutt’intorno, è delimitato dal promontorio di Porto Venere a Ovest con le isole Palmaria, Tino e Tinetto  e dalla costa lericina a Est.

Già nei primi anni dell’Ottocento Napoleone aveva intuito le potenzialità militari di questo golfo per il quale prevedeva l’edificazione di un organico sistema fortificato e difensivo.

Sarà nel 1861 che verrà  inaugurato alla Spezia  il primo Arsenale della Marina Regia, destinato a costruire le navi del nuovo Stato Unitario, trasformando per sempre il volto e il destino della città e di tutto il territorio.

A levante si trovano oltre a Lerici i borghi di Tellaro e Fiascherino, mentre a ponente, lungo il tragitto che conduce a Portovenere,  la costa è caratterizzata da una serie di piccoli caratteristici insediamenti, come Marola, Fezzano e le Grazie, dove si consiglia una visita anche all’importante sito archeologico della Villa del Varignano, risalente al I secolo a.C.

Proprio al centro del Golfo si trova la città della Spezia, capoluogo di Provincia e vivace cittadina che conta circa 90.000 abitanti.