Musei

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI LUNI

«Se tu riguardi Luni e Urbisaglia
come sono ite, e come se ne vanno
di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia,
udir come le schiatte si disfanno
non ti parrà nova cosa né forte,
poscia che le cittadi termine hanno. »

Dante Alighieri, Par.XVI-73,79


La città di Luna, fiorente colonia romana dedotta nel 177 a.C. sul territorio costiero alla foce del fiume Magra. I greci chiamavano la città e il porto, già approdo naturale frequentato dagli etruschi e dai liguri, con il nome di Selene, la luna, e a Diana –Luna i romani dedicarono la colonia e la adottarono come divinità protettrice della città. Fino al tardo impero, grazie alla sua posizione strategica, fu fiorente porto militare e commerciale, utilizzato per l’esportazione del marmo, estratto dalle vicine cave delle Alpi Apuane, che vedeva le navi lapidarie trasportare la “candida pietra” in tutti i possedimenti dell’impero. Divenuta in epoca cristiana sede della Diocesi dei potenti Vescovi lunensi, fu abbandonata solo nel XIII secolo. La visita offre testimonianze imponenti di tanti secoli di storia. Il sistema museale Policentrico è costituito da diverse aree espositive: il Museo Nazionale e quattro cascinali ristrutturati recentemente che accolgono le diverse  sezioni tematiche. Vasellame, statuaria,  pavimentazioni musive, edilizia pubblica e privata, affreschi, epigrafi sono solo alcuni dei reperti esposti.

Il percorso di visita nella zona archeologica si snoda attraverso l’area pubblica centrale, di cui fanno parte il foro, il cardo massimo, il decumano massimo ed edifici quali il capitolium, la basilica civile e il Grande Tempio. Emergono dagli scavi  anche le domus, edifici privati di grande ricchezza, Suggestiva la visita all’Anfiteatro che poteva ospitare 7000 spettatori, situato oltre la porta orientale della città,  raggiungibile con una passeggiata fuori le mura.

VILLA ROMANA DEL VARIGNANO VECCHIO

Nel seno dell’insenatura del Varignano Vecchio, sulla costa occidentale del Golfo della Spezia, si realizzò nei primi anni del I secolo a.C.  un  complesso rustico residenziale affacciato sul mare con darsena e banchina di attracco, unendo  le caratteristiche della villa marittima con quelle di un’avviata azienda agricola.

La villa era infatti costituita da un quartiere padronale, di cui sono ancora visibili vari  ambienti, come atrio, tablinio e pavimenti musivi, e da uno produttivo costituito da un impianto per la lavorazione delle olive, di cui ancora ben leggibili restano la zona dove erano alloggiati due torchi di spremitura e una cella olearia quasi intatta.

Risalgono invece alla metà del I secolo d.C. l’ impianto termale privato, con ambienti riscaldati e vasca per i bagni freddi, e  una grande cisterna voltata per la conserva dell’acqua, unico esempio di questo tipo di edifici nell’Italia settentrionale.

MUSEO NEL CASTELLO DI LERICI

Il Castello di Lerici  si erge sulla sommità del promontorio roccioso che delimita a sud l’insenatura della baia.

La sua costruzione inizia nel XII e termina nel XVI sec. ed è frutto dell’avvicendarsi della dominazione pisana e genovese: intatte restano le sale, il cortile, la terrazza e la gotica cappella di Sant’Anastasia.

 

MUSEO TECNICO NAVALE

Situato all’interno dell’Arsenale Militare della Spezia, accanto alla Porta Principale, esso costituisce con i suoi 3000 mq di esposizione una vera e propria memoria storica della Marina Militare, nonchè  degli uomini e  degli eventi storici ad essa legati.

Erede di antiche collezioni sabaude, si è trasformato nei secoli in un campionario di cimeli, modellini e prototipi  che consentono al visitatore di ricostruire fedelmente la storia della navigazione e della marineria attraverso i tempi.

Suggestivi i numerosi pezzi originali, come le polene, i MAS, i resti del sommergibile Scirè, la  mignatta e l’SLC o “maiale”, e molti altri che testimoniano il passato ma anche il sacrificio e la cultura di un popolo.

MUSEO DEL CASTELLO  DI SAN GIORGIO “U. FORMENTINI”

La fortificazione di San Giorgio (XIV-XVII sec.) sorge sul Poggio su cui si era insediato il primo nucleo dell’abitato spezzino. Completamente restaurato  esso ospita reperti e testimonianze del territorio dalla preistoria al medioevo.Vanta due importantissime collezioni: quella delle statue steli lunigianesi, fenomeno riconducibile a popolazioni abitanti tali zone dal 3°millennio a.C. fino all’età del Ferro, e la collezione archeologica Fabbricotti, con reperti provenienti dall’antica città romana di Luni e dalla stessa città della Spezia.

Meritano menzione le diverse tombe a cassetta databili a partire dal III sec. A.C. con  relativi arredi funerari e la notevole sezione paleontologica, che ricostruisce precisamente l’habitat della provincia della Spezia in epoca preistorica.

MUSEO A. LIA

L’antico convento seicentesco dei frati di S. Francesco da Paola è stato completamente restaurato per essere adibito a sede museale per accogliere l’imponente donazione di opere d’arte dell’Ing. Lia.

Al Comune della Spezia. Si tratta di una raccolta preziosissima, articolata in 13 sale che espongono bronzetti, miniature italiane e straniere, oggetti liturgici e profani, vetri archeologici, medievali e rinascimentali, smalti e avori di varie epoche. Notevole il corpus dei dipinti, databili dal XIII secolo fino al XVIII secolo, dalle tempere su tavola del due e trecento, fino alla sezione delle nature morte, passando attraverso i caravaggeschi. Vi si possono ammirare tra le altre, opere di Tiziano, Paolo Veronese, Sebastiano del Piombo, Canaletto e un autoritratto del Pontorno.

In quella che fu l’antica chiesa annessa al convento vi è oggi la sezione dell’arte sacra, con statue lignee e in argento, oggetti in avorio, smalti e crocifissi.

Da citare la “canera delle meraviglie”, ispirata alle “ wunderkammer” create nelle corti europee a partire dalla seconda metà del cinquecento, in cui sono raccolti “naturalia” e “artificialia” curiosi e preziosi.

MUSEO DEL SIGILLO

Il Museo è costituito dall’ingente collezione donata dai coniugi Cappellini alla città della Spezia.

Il sigillo, nel suo significato di prova, di semplice chiusura o di rappresentanza, è qui presente in ogni sua forma, da quelli a stampo e a rullo mesopotamici ed egizi, fino a quelli medievali, rinascimentali e moderni.

Si tratta di 1500 esemplari che tracciano la storia e lo sviluppo di questi particolari utensili nella storia delle civiltà.

Notevoli, per numero e valore degli oggetti, la sezione dei sigilli cinesi e quella  dei sigilli dei famosi  artisti  Lalique e Fabergè.

MUSEO ETNOGRAFICO “GIOVANNI PODENZANA”

Intitolato al naturalista e d etnografo spezzino Giovanni Podenzana, il Museo Civico Etnografico è stato recentemente trasferito nell’ex Oratorio di San Bernardino, in pieno centro storico, con un percorso espositivo completamente rinnovato.

Offre un’esauriente sintesi della cultura delle antiche tradizioni della Lunigiana storica,con oggetti di corredo personale, arredi della casa, oreficerie, costumi, manufatti e tessili, utensili per la filatura e tessitura databili tra il settecento e il primo novecento.

MUSEI DIOCESANI DELLA SPEZIA, SARZANA, BRUGNATO

Il museo diocesano con sede alla Spezia, fa parte di un ricco percorso museale diocesano comprendente anche le sedi museali di Sarzana e Bugnato, costruendo un percorso assai articolato sul territorio. Infatti l’attuale diocesi della Spezia – Sarzana – Brugnato, erede dell’antica diocesi lunense, ingloba le antiche diocesi di Luni-Sarzana e di Bugnato, mentre la diocesi della Spezia, di origine più recente, fu fondata nel 1929.

Museo Diocesano della Spezia

La sede della Spezia è ospitata nell’antico Oratorio di S. Bernardino, già sede dell’omonima confraternita e posto nel centro storico spezzino, vicino al Museo Lia e agli altri musei cittadini.
Sono ospitate collezioni permanenti di arte e di storia secondo un criterio cronologico con opere databili fra il XIV e il XVI secolo. Si passa perciò dalle pregevoli tele del Carpenino (Antonio da Carpena) a significative presenze della zona rivierasca delle Cinque Terre, tra cui verranno ospitate le tele di Carlo Braccesco di proprietà della parrocchia di S. Andrea di Levanto.

Ampio risalto, nel percorso museale è stato dato anche alla religiosità popolare con significative testimonianze provenienti da antiche Confraternite.

Museo diocesano di Sarzana

Il Museo Diocesano di Sarzana nasce dalla volontà di custodire e valorizzare il consistente patrimonio artistico presente, prevalentemente, nel territorio della bassa Val di Magra, al fine di rendere omaggio alla lunga storia della nostra Diocesi e alle peculiarità del territorio su cui è disegnata.
Il Museo ha come sede l’Oratorio della Misericordia ed  è articolato in sei sale, ognuna con una vera e propria sezione            tematica:          argenti,            arredi,  ardesie.

Dedicata alla devozione sarzanese la sala del culto del Preziossimo Sangue, mentre in onore di Domenico Fiasella detto “il Sarzana”, il più importante artista della nostra terra e uno dei massimi esponenti della pittura ligure del XVII secolo. Tra le sue opere presenti nel museo si ricorda la Vestizione di S. Chiara, olio su tela firmata e datata, nella quale a lato, si può scorgere un particolare con autoritratto del pittore.

Museo diocesano di Brugnato

La sede di Bugnato è Sita nel Palazzo Vescovile, restaurato recentemente e ricco tra l’altro di decorazioni tipiche del  barocchetto genovese,  ed ospita una selezione di pregevoli manifatture. Di particolare interesse è la sala che ospita una selezione di argenti provenienti dalla cattedrale adiacente.
Tra gli oggetti custoditi in queste sale una pala d’altare opera del genovese Cesare Corte (fine XVI – XVII) e la Lactatio di San Bernardo del pittore Gian Lorenzo Bertolotto (1646 – 1721)
Al pianterreno del museo, si trova invece la ricca  sezione archeologica.